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Andrea Costantini detto il Rosso...

Avventure di uno Chef

raccontato da Bruno Barbieri


Il grande chef Bruno Barbieri  racconta l'amicizia e la sintonia con il nostro chef Andrea Costantini in un emozionante passaggio del suo ultimo libro “Via Emilia, via da casa” (Rizzoli).

"Tra i tanti valenti collaboratori di cui mi sono avvalso in trent’anni che svolgo questo mestiere, c’è un nutrito drappello di giovani che considero i miei pupilli. Persone che si sono rivelate aiuti preziosi, e di cui fin dal primo incontro ho capito che non avrei più potuto fare a meno se volevo conquistare fama e successo. Fianco a fianco abbiamo percorso tutti insieme un lungo ed entusiasmante tratto di questo magico viaggio chiamato vita.

Andrea Costantini detto il rosso. Un talento formidabile, molto preparato, di grande intelligenza, una persona, umanamente parlando, meravigliosa. Quando lo incontrai per la prima volta gestivo la locanda Solarola a Castel Guelfo. Andrea, che era originario di Udine e all’epoca lavorava in un grande albergo svizzero, mi inviò il curriculum; gli feci un colloquio e intuii subito che il ragazzo aveva una marcia in più, un qualcosa nella manualità, nel come trattava gli alimenti, come pure nella gestione del gruppo: molto corretto e pacato, difficilmente alzava la voce e guardava sempre negli occhi il suo interlocutore. Ma se c’era bisogno di grinta e aggressività non si tirava indietro, e le sapeva dosare bene al momento opportuno. In più era rosso, e come i gatti rossi doveva portare per forza fortuna! Così lo presi come secondo chef e lavorammo assieme per oltre dieci anni. Divenne presto il mio braccio destro. La sintonia tra di noi ricordava quella che c’era stata tra Igles Corelli e me. Era talmente dentro nella mia testa e io nella sua che, quando ero via per lavoro, non avevo neppure bisogno di chiamarlo al telefono per appurare che tutto procedesse a gonfie vele: sapevo esattamente quello che stava facendo in quell’istante, perché era esattamente quello che avrei fatto e che volevo io. Insomma, era uno di quei ragazzi in cui qualunque chef vorrebbe imbattersi nella propria carriera.

Era uno su cui potevi sempre contare a patto che non ci fosse qualche concerto di Bruce Springsteen nel raggio di 1200 chilometri: quei giorni potevi star certo che se li sarebbe presi liberi. Tutti gli altri però c’era sul serio e la sua presenza faceva la differenza! Poi è normale che uno prima o poi senta l’esigenza di gettarsi in una sua storia, ma anche oggi so che se dovessi avere bisogno di lui per una serata, farebbe di tutto per essermi d’aiuto. I fedelissimi sono così! Mi ha lasciato un ricordo straordinario, e oggi è uno chef famoso a capo dei ristoranti di un Hotel rinomato sul lago di Garda, sono molto orgoglioso di lui."


 

ANDREA COSTANTINI

Di origini friulane, dopo quattro anni tra le cucine dell'hotel Cervo di Porto Cervo e quelle del Badrutt's Palace di St. Moritz, approda alla locanda Solarola di Castelguelfo. Qui inizia la felice collaborazione con quello che sarà il suo più grande maestro: Bruno Barbieri. Vi resta un anno, quello ‘giusto’ per la seconda stella Michelin. Si muove quindi al Relais&Chateaux Castello del Sole di Ascona dove incontra un altro grande chef: Othmar Schlegel. Nel 2001, Bruno Barbieri lo elegge a sous chef presso il Relais&Chateaux Villa del Quar; trascorrono insieme nove anni nei quali raggiungono le due stelle Michelin e le tre forchette del Gambero Rosso. Dopo oltre dieci anni in ristoranti stellati, Andrea esprime oggi con noi la sua personale dimensione di cucina italiana contemporanea.


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